Le pietre forate nelle leggende di Scozia

È attorno a una pietra forata, vicino a un torrente, che si dipanano le vicende di una delle storie raccontate in “Elfi e streghe di Scozia”, raccolta di fiabe curata da Lorenzo Carrara per Franco Muzzio Editore e pubblicata nella interessante collana “Parola di Fiaba”.

Nello specifico, parlando di pietre forate, vi è appunto un racconto che le menziona esplicitamente con il titolo “Habetrot” e che ripercorre la storia di una ragazza molto pigra che anziché filare, come sarebbe utile e come vorrebbe la madre, preferisce andarsene liberamente in giro.

Quando la madre le dà un ultimatum, perché non vuole più sopportare il suo comportamento, la ragazza si mette di impegno, ma ben presto le sue mani si riempiono di vesciche e le labbra di piaghe per la continua necessità di leccare il filo, e così la giovane torna a correre fra i boschi. Qui il suo destino giunge a una svolta e proprio grazie a una pietra forata.

La protagonista infatti giunge a “una collinetta lungo il cui fianco scorreva un torrente” e in riva al torrente incontra “una vecchietta che filava” e appunto “seduta su una pietra forata”.

Le due parlano cordialmente ma la giovane non riesce a fare a meno di chiedere all’anziana come mai le sue labbra sono così sporgenti.

“È per via della lana che filo, mia cara”, risponde l’altra, e così su quella pietra si celebra un patto. La donna annuncia all’altra che filerà per lei e sparisce una volta che la ragazza le ha consegnato la lana.

La ragazzina attende il suo ritorno e a un certo punto è così stanca da addormentarsi posando il capo sulla pietra forata.

A un certo punto, sotto il suo capo, sente una voce che dice ad altre figure femminili di fare presto a filare perché devono restituire la lana proprio a lei.

Quando posa un occhio sul foro della pietra, scopre che là sotto la collina c’è una combriccola di donne che fila.

Recuperata la sua lana, la ragazza torna a casa e proprio lì incontrerà l’uomo che vuole sposarla, ma a patto che fili per lui.

Sarà di nuovo Habetrot, la vecchia che fila, forse una fata sotto mentite spoglie, a cavarla d’impiccio.

Ciò che si desume da questo racconto è che le pietre forate sono un elemento che fa parte della tradizione e delle storie di Scozia, nonché che guardare attraverso il foro conduce a una conoscenza e a una capacità di guardare con occhi nuovi non solo il mondo che ci circonda (e vedere creature e vecchine magiche) ma anche la propria esistenza.